Mi piace parlare con i miei
figli, penso che abbiano molto da insegnarmi; di loro amo l' entusiasmo, la passione e la trasparenza dello sguardo.
Cerco di contraccambiare
il favore che mi fanno degnandomi di attenzione, consegnando la
mia esperienza che , per quanto non particolarmente significativa , è
pur sempre testimonianza di vita.
Qualche giorno fa stavo parlando con il
figlio studente liceale, dell'importanza della cultura, quando improvvisamente se ne esce con questa affermazione ' ok mamma
è importante studiare, ma guarda il tuo caso: tu lo hai fatto però
adesso sei ugualmente senza lavoro! '
Ho capito allora che non mi ero
spiegata e dovevo essere più chiara.
Credo che la cultura non
debba essere considerata un salvacondotto che proietta nel mondo
del lavoro garantendo una professione: ciò è ampiamente dimostrato dal numero di giovani con
laurea e, ahimè, disoccupati,.
E' bene spiegare ai nostri ragazzi che lo studio non è esclusivamente un mezzo per affermarsi professionalmente, ma, soprattutto, è uno strumento che favorisce la crescita personale e consente di utilizzare al meglio le proprie facoltà mentali.
La storia passata, antica o recente che sia, dimostra che un popolo ignorante, trova sempre un dominatore e poco importa se è un sovrano o un despota di destra o di sinistra.
Cultura e conoscenza sono un'eccellente
ginnastica per la mente, permettono di esercitare serenamente la capacità di giudizio ed impediscono di consegnare al 'primo che passa' la propria vita, corroborando l'autostima.
Proviamo a far capire ai giovani che la conoscenza consente di essere intimamente liberi e di fare scelte consapevoli e, magari, evitando argomenti di grande banalità e facilmente impugnabili, riusciremo ad attribuire allo studio maggiore appeal.