giovedì 13 dicembre 2012

I ricordi: modalità di utilizzo

Non ho l'abitudine di riguardare le fotografie, neanche quelle delle persone che mi sono care.
Ciò potrebbe dipendere dal fatto che per un lungo periodo della mia vita ho vissuto molto di corsa non trovandone il tempo, ma in realtà, poichè sono convinta che volere è un po' potere, so che non provo particolare interesse per l'attività di rispolvero 'documentale' del passato.
Tutto qui, qualche volta le risposte sono davanti a noi e piuttosto banali.
Ovviamente se capita che alcune foto saltino fuori da qualche cassetto, quasi animate da vita propria, allora mi soffermo con estremo piacere, ma non le cerco mai di proposito.
Magari le cose cambiano: in età da pensione potrei diventare un'appassionata cultrice di questa attività oppure, chissà, rimarrò come adesso: ricca di ricordi molto nitidi senza necessità di supporti cartacei o digitali; vedremo, a volte la vita sorprende!
Credo, che la tendenza a vivere con  intensità le emozioni ed a soffermarsi sulle cose, determini la potenza dei ricordi; mi sono chiesta allora, se la memoria del passato che entra con forza, talvolta con prepotenza, nel nostro presente, sia un valore aggiunto ed un arricchimento personale oppure un abito stretto, un ingombro: nella vita di tutti ci sono momenti difficili, magari sarebbe meglio dimenticarli...
Penso che  dipenda dall'uso che facciamo dei ricordi e del passato.
Spesso, inconsapevolmente, poniamo molti ostacoli davanti al nostro cammino, talvolta siamo i peggiori nemici di noi stessi: rimuginando e censurandoci, limitiamo le nostre possibilità.
Dovremmo imparare a ricordare con un minimo di distacco le fasi buie della nostra esistenza, guardarle con emozioni quasi neutre, osservare senza rimanere prigionieri di ombre, evitando gli antri bui.
Il passato non si può cambiare, meglio allora circoscriverlo, non portandolo nel  presente e rivivendolo con dolore.
Fare buon uso dei ricordi è possibile e dipende da noi.




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