lunedì 3 dicembre 2012

La doppia faccia della crisi

Qualche giorno fa ho assistito ad un'intervista televisiva, nella quale alcuni giovani stranieri, imprenditori in Italia, venivano invitati ad esprimere la loro opinione sulla crisi economica che loro stessi stavano subendo in prima persona.
Particolarmente interessante mi è sembrata la risposta di una giovane giapponese che ha presentato il suo punto di vista con garbo, esortando a guardare le difficoltà del momento con maggior serenità e coraggio.
Ha raccontato che, in oriente, le avversità vengono considerate un'occasione di cambiamento e vissute con fiducia  poichè non  implicano necessariamente conseguenze negative.
Questa lettura positiva, ha detto, viene trasmessa direttamente dalla parola ' crisi ' che in giapponese è formata da due ideogrammi: uno significa ' pericolo ', l'altro ' opportunità ' .
Ed è così che in oriente si vive la crisi, sia a livello personale che nel contesto sociale.
Certamente per noi la parola ha assunto ormai un connotato negativo, basta pensare al significato di ' crisi di astinenza ', 'crisi esistenziale ' oppure 'unità di crisi ', lo strumento della Farnesina per soccorrere gli italiani all'estero in situazioni di rischio.
Impossibile quindi cambiare l'accezione del termine .
Proviamo però a vivere diversamente le difficoltà e pensare che da situazioni difficili si può imparare ed uscirne migliorati .
Sforziamoci di credere che siamo capaci di percorrere strade tortuose: è sufficiente essere prudenti e guidare con perizia; ricordiamo che non tutto è perduto e con un po' di coraggio e tanta buona volontà, è possibile riedificare un palazzo nuovo sopra le ceneri di quello vecchio.
In fondo l'uomo fa questo da sempre ...
E' vero sì che il fuoco brucia e può far male, ma se si impara a gestirlo, scalda ed illumina il cammino.


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